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Impianti Postestrattivi Immediati: Gestione Dei Tessuti Duri E Molli


Giacomo Tarquini

Risposte migliori

Giacomo Tarquini
STAFF

Viene presentato un caso di impianto postestrattivo immediato su 2.3 messo in chirurgia estrattiva per frattura radicolare.

 

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Quando si opera in zona estetica (soprattutto in pazienti con linea del sorriso alta) estrema cura va riservata alle manovre di estrazione allo scopo di preservare per quanto possibile la parete ossea buccale.

 

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Allo scopo di minimizzare il trauma sui tessuti duri e molli viene scelta una tecnica chirurgica flapless

 

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Il sondaggio della parete alveolare buccale conferma l' assenza di fenestrazioni e/o deiscenze ossee

 

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L' inserimento dell' impianto deve avvenire tenendo presente la sua corretta localizzazione tridimensionale

 

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L' alveolo chirurgico viene preparato con un inserto piezoelettrico dedicato poiche' un drill tradizionale potrebbe scivolare sulla corticale palatale impegnandosi nell' alveolo anatomico

 

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Giacomo Tarquini
STAFF

Foto clinica

 

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Impianto correttamente posizionato

 

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Viene creata una piccola tasca a spessore parziale nei primi mm. del margine gengivale buccale

 

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Per limitare la naturale contrazione dell' alveolo postestrattivo il gap periimplantare viene colmato con un innesto particolato eterologo di origine equina deantigenato per via enzimatica

 

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Giacomo Tarquini
STAFF

Allo scopo di promuovere una guarigione per prima intenzione viene mobilizzato un lembo di tessuto connettivo peduncolato palatalmente a copertura dell' alveolo (tecnica VIP-CT sec. A. Sclar).

 

Per minimizzare la contrazione dei tessuti duri e molli, nessun tentativo di mobilizzare i tessuti molli buccali e interdentali deve essere fatto.

 

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Alla tecnica sopra citata e' stata apportata una variante che permette di aumentare il tasso di sopravvivenza del peduncolo: il lembo viene parzialmente imbustato nella piccola tasca buccale precedentemente preparata a spessore parziale.

 

Il rationale biologico di questa variante va ricercato nel tentativo di favorire quanto piu' possibile l' irrorazione ematica del lembo palatale peduncolato (elemento cruciale soprattutto nelle prime ore del postoperatorio)

 

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Sutura in ePTFE 4/0

 

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Giacomo Tarquini
STAFF

Guarigione a 4 mesi

 

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Viene selezionata una tecnica di scopertura dell' impianto recentemente descritta dai Dott. Carlo Tinti e Stefano Parma-Benfenati

 

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All' interno del lembo primario viene ricavato un lembo secondario ("Trap Door" o, se preferite l' italiano, una sorta di "gattaiola" :smilingsmiley:)

 

Dopo esser stata disepitelizzata la Trap Door verra' ripiegata, imbustata buccalmente e fissata con un punto a materassaio orizzontale mentre il lembo primario verra' riposizionato intorno all' impianto e fissato con punti staccati.

 

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Trap Door in evidenza

 

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Sutura in monofilamento PVDF 6/0

 

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Giacomo Tarquini
STAFF

Dopo un adeguato periodo di guarigione viene preparata una corona provvisoria con un profilo marcatamente concavo nell' aspetto buccale.

 

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Questi profili vengono via via incrementati con del composito fluido

 

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Quando lo stato di condizionamento dei tessuti molli e' soddisfacente e sufficientemente stabile, viene rilevata un' impronta di precisione secondo la tecnica del coping individualizzato di Hinds

 

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Il manufatto protesico definitivo

 

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Controllo clinico e radiografico a 12 mesi

 

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un saluto

Giacomo

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Giuseppe Riccardi

complimenti, molto bello il posizionamento e la gestione dei tessuti, anche se penso che con un innesto libero avresti ottenuto un risulato simile, magari attuato in fase di scopertura dell'impianto.

la protesi non mi sembra all'altezza della chirurgia....

ciao giuseppe

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Giacomo Tarquini
STAFF

anche se penso che con un innesto libero avresti ottenuto un risulato simile, magari attuato in fase di scopertura dell'impianto.

Ciao Giuseppe, la tua affermazione è senz'altro molto interessante; potresti spiegare meglio come ti saresti comportato?

 

grazie mille

Giacomo

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Giuseppe Riccardi

 

anche se penso che con un innesto libero avresti ottenuto un risulato simile, magari attuato in fase di scopertura dell'impianto.

Ciao Giuseppe, la tua affermazione è senz'altro molto interessante; potresti spiegare meglio come ti saresti comportato?

 

grazie mille

Giacomo

 

ciao Giacomo

la mia affermazione riguardava il lembo peduncolato e il lembo di tinti, forse un po' complicati ma sicuramente molto validi nelle tue sapienti mani.

io avrei messo collagene a coprire impianto e innesto lasciando guarire per seconda.

alla scopertura, lembo anticipato palatalmente e innesto connettivo al di sotto di esso vestibolarmente intorno a moncone di guarigione

nelle tue mani penso che il risultato non sarebbe stato diverso

soprattutto con il posizionamento preciso che hai ottenuto insieme con il disegno dell'emergenza che hai eseguito che mi piace molto

ancora complimenti

giuseppe

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Giacomo Tarquini
STAFF

Ciao Giuseppe, ti rispondo per punti:

 

 

 

la mia affermazione riguardava il lembo peduncolato e il lembo di tinti, forse un po' complicati ma sicuramente molto validi nelle tue sapienti mani.

 

In realta' queste due tecniche sono molto piu' facili di quanto possa sembrare e un livello di esperienza medio e' piu' che sufficiente per poterle eseguire correttamente.

 

Per quanto riguarda il lembo VIP-CT la sua forza risiede nell' avere una vascolarizzazione propria (che nel palato e' di tipo assiale) il che riduce notevolmente i rischi di necrosi.

 

 

io avrei messo collagene a coprire impianto e innesto lasciando guarire per seconda.

 

Spesso anche io faccio cosi' come tu hai descritto

 

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ma in zona estetica preferisco evitare guarigioni per 2a intenzione, specie se sono presenti materiali da innesto.

 

alla scopertura, lembo anticipato palatalmente e innesto connettivo al di sotto di esso vestibolarmente intorno a moncone di guarigione

 

Non mi e' ben chiaro come avresti gestito il lembo; potresti spiegarmelo "step by step"? (o, molto piu' italianamente, "passo passo"? :biggrinsmiley::biggrinsmiley::biggrinsmiley:)

 

ciao e grazie

Giacomo

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Giuseppe Riccardi

allora niente di speciale avrei fatto

incisione in cresta spostata palatalmente dove coincide con il profilo palatale dell'emergenz implantare

continuo intrasulculare sull'aspetto vestibolare dei denti adiacenti per circa mezzo dente, rimanendo a spessore parziale e creand una tasca vestibolare alla sede dell'impianto

moncone di guarigione

prelievo di connettivo da palato che che inserisco nella tasca vestibolare, se necessario punto di sutura per tenerlo in posizione che passa attraverso il lembo vestibolare,

sutura mesiale e distale al moncone di guarigione per riaccollare il lembo

giuseppe

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