Lmsf

[Carlo Martini]

Paziente di 73 aa, si presenta con il quadro clinico che potete vedere nella OPT allegata; si decide per la bonifica degli elementi malati, per cui residuano due arcate fortemente raccorciate, superiore da 14 a 24 e inferiormente da 34 a 45 con assenza però del 44.

Si decide di riabilitare con impianti solo fino ai quinti, giacchè una masticazione raccorciata al quinti è comunque sufficiente ed il paziente non intende sottoporsi a chirurgia più complessa.

 

LA tecnica LMSF mi permette di ottenere molto con un relativo modesto impegno del paziente, e sopratutto con un intervento veramente assai poco invasivo.

 

Oggi ho trattato il secondo quadrante, dove ho inserito un impianto di 4x12 con contestuale LMSF, documentata dalle immagini RVG che ho allegato.

 

Nella n.1 si vede il "saggio" della posizione corretta dove fare la prima penetrazione nel contesto della compagine ossea.

 

Nelle 2, 3 e 4 la progressiva penetrazione di una fresa lanceolata molto sottile, penetrazione controllata radiograficamente

 

Nella 5 si vede la perforazione percorsa con un dilatatore di Smiler, che viene successivamente inserito ed estratto con movimento rotatorio in modo da dislocare la parete sinusale adiacente

 

Nelle 6 e 7 si vede il progressivo ulteriore allargamento del neoalveolo mediante i dilatatori del Dott. Grosso

 

Nella 8 si vede l'impianto alloggiato.

 

Ho messo anche una immagine di prima e dopo dalla quale si apprezza bene la modifica della morfologia ossea locale.

 

Da sottolineare che, eccetto la prima perforazione condotta con la fresa lanceolata, l'intero "management" del tessuto osseo è stato eseguito manualmente con il dilatatore di Smiler e i dilatatori del Dott.Grosso

[paolo bettarini]

la LMSF prevede un aumento verticale e orizzontale

l'orizzontale è praticamente una ERE

la verticale è data dalla osteotomia orientata palatalmente che subisce una dilatazione e un contemporaneo spostamento palato-vestibolare con sollevamento del pavimento del seno .

Trovo interessantissima la variante proposta da Carlo

dove viene dislocata distalmente la faccia anteriore del seno ottenendo un aumento osseo e un inclinazione implantare ottimale

[Fabrizio Fabbrini]

molto carino....bravo carlo!!!!(mi era sfuggito.....)

hai ottenuto anche aumento di volumi e geng. aderente vero?

hai fatto foto prima e dopo?

hai voglia di postarle x parlarne?

grazie!!!!!!

[paolo bettarini]

Allora con questo sistema potremmo addirizzare qli impianti distali della all-on four !

e metterli anche di diametro maggiore

non a carico immediato

[Fernando Ricci]

Ciao Carlo,

non potevi farmela vedere prima così raddrizzavo gli impianti obliqui prima di protesizzarli? Vabbè, la terrò presente per il futuro.

Complimenti per questa variante intelligente ed efficace. :groupwave reversed:

 

PS Mi accorgo solo ora che l'avevi già postata. Sono io che non l'ho vista. Chi è causa del suo mal...

[Carlo Martini]

Ciao Carlo,

non potevi farmela vedere prima così raddrizzavo gli impianti obliqui prima di protesizzarli? Vabbè, la terrò presente per il futuro.

Complimenti per questa variante intelligente ed efficace. :groupwave reversed:

 

 

'A Nando..........nun me dì che nun 'a conoscevi pecchè........'n ce credo!!

 

 

PS Mi accorgo solo ora che l'avevi già postata. Sono io che non l'ho vista. Chi è causa del suo mal...

 

..........pianga se stesso!!!!!

[Carlo Martini]

molto carino....bravo carlo!!!!(mi era sfuggito.....)

hai ottenuto anche aumento di volumi e geng. aderente vero?

hai fatto foto prima e dopo?

hai voglia di postarle x parlarne?

grazie!!!!!!

 

Ciao Fabri,

no, non ho fato foto delle arcate:::::::

[Paolo Gaetani]

Poichè non conosco questa tecnica, potresti dire qualcosa di più? Di che cosa è acronimo LMSF?

[Eugenio Zennaro]

Complimenti Carlo per questo bellissimo caso.

Grazie.

[Carlo Martini]

Poichè non conosco questa tecnica, potresti dire qualcosa di più? Di che cosa è acronimo LMSF?

 

Significa:

Localized

Management

Sinus

Floor

Ovvero: gestione localizzata del pavimento del seno mascellare: in pratica si tratta di una tecnica che produce una frattura nel contesto dello spessore dell'osso sottostante il pavimento del seno mascellare, generando poi una deformazione del tessuto stesso, per cui alla fine della procedura avremo l'impianto che pesca in una cavità interamente intraossea, zeppata con solo spugne di collagene; in una cavità simile invariabilmente cola nuovo osso del tutto autologo.

ciao