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Risultati per Tag 'rigenerazione ossea'.

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  1. Viene presentato un caso di atrofia ossea combinata (Classe 3 sec. Seibert) su un sito monoedentulo in mandibola posteriore risolto mediante GBR con una membrana di tipo non riassorbibile rinforzata in titanio. NB: La principale difficoltà nelle procedure di questo tipo risiede nella fase di passivazione dei lembi, molto piu' indaginosa rispetto ad una zona edentula di maggior estensione. CASO CLINICO Immagine intraoperatoria del sito edentulo in zona 4.7 Esame radiografico endorale: si evidenzia un' atrofia ossea verticale che controindica l' inserimento implantare Disegno e incisione di un lembo a spessore totale Al sollevamento del lembo è evidente anche una forte componente orizzontale (atrofia ossea di tipo combinato) Creazione di un accesso alle sottostanti cavità midollari Il tipo di atrofia indica l' utilizzo di una membrana di tipo non riassorbibile rinforzata in titanio in virtu' delle spiccate capacità di "space making" Dopo aver fissato la membrana sull' aspetto linguale, viene eseguito un innesto di biomateriale eterologo in granuli La membrana viene riflessa sul versante buccale e fissata con pins in titanio Sutura in PTFE 4/0 Riferimenti bibliografici che illustrano la tecnica di sutura in doppia linea Guarigione dei tessuti molli Esame radiografico di controllo Al termine di un adeguato periodo di guarigione si procede al rientro chirurgico per rimuovere la membrana e inserire l' impianto Rimozione dei mezzi di sintesi e sollevamento della membrana rinforzata in titanio Immagine intraoperatoria che evidenzia l' entità della rigenerazione ossea ottenuta Confronto tra la situazione pre e postoperatoria Membrana rinforzata completamente rimossa La prossimità con il N.A.I. indica la preparazione del sito implantare mediante inserti piezoelettrici Inserimento di un impianto endosseo in posizione 4.7 Impianto in situ Sutura in PTFE 4/0 a punti staccati e radiografia endorale di controllo Guarigione dei tessuti molli Al completamento del periodo di osteointegrazione si procede alla scopertura implantare e alla gestione dei tessuti molli Procedura di roll - flap modificata sec. Barone e applicazione di un healing abutment Aspetto dei tessuti molli periimplantari e protesi definitiva in metallo - ceramica Un saluto Giacomo Tarquini
  2. Viene presentato un caso di riabilitazione implantoprotesica in zona 1.4 - 1.5 per soddisfare la richiesta del paziente di eliminare il vecchio ponte in metallo-ceramica tuttora presente. L' area edentula è caratterizzata da un' atrofia mascellare di Classe 1 sec. Seibert associata a una marcata concavità buccale: in queste condizioni, l' inserimento di impianti senza ricorrere a procedure di bone augmentation porterebbe a un' estesa deiscenza dei corpi implantari. CASO CLINICO Immagini preoperatorie e pianificazione radiologica del caso clinico Si eleva un lembo trapezoidale a tutto spessore Scheletrizzazione dell' area atrofica Riferimenti bibliografici che supportano il razionale biologico della procedura chirurgica Creazione di fori di accesso alla midollare mediante inserto piezoelettrico Ottimizzazione dell' asse di inserimento implantare mediante inserto piezoelettrico Riferimenti bibliografici che supportano l' impiego di inserti piezoelettrici in Chirurgia implantare Viene selezionata una membrana in lamina corticale eterologa in ragione del maggior tempo di protezione offerto rispetto a una membrana in collagene Allocazione della lamina in corticale e innesto di biomateriale eterologo a colmare l' ampia concavità buccale Stabilizzazione della lamina in corticale mediante pins in titanio Accurata detensione del lembo allo scopo di evitare deiscenze della ferita chirurgica Sutura con punti a materassaio orizzontale interno e punti staccati in PTFE 4/0 Rimozione suture in 14ma giornata Aspetto dei tessuti molli al termine del periodo di guarigione Esposizione degli impianti e management dei tessuti molli Controllo radiografico e guarigione dei tessuti molli (follow - up a 30 gg.) Fasi di laboratorio ù Protesi definitiva di tipo avvitato Follow - up a 2 anni un saluto Giacomo Tarquini
  3. INTRODUZIONE: Le griglie in titanio furono introdotte per la prima volta nel 1969 da Boyne per la ricostruzione di grandi difetti ossei in ambito maxillo-facciale e furono in seguito proposte per la correzione di creste mascellari edendule riassorbite, mentre il primo autore a sperimentarne l'impiego anche in ambito prettamente odontoiatrico fu von Arx nel 1996. In alternativa alle tradizionali griglie dotate di macropori é raccomandabile l'impiego di una micromesh in titanio (Rakhmatia, IJOMI 2004) che può essere associata al posizionamento di una membrana di tipo riassorbibile per ottenere un piu' predicibile effetto barriera (Giordano, IOS 2010). Il biomateriale più utilizzato per le sue favorevoli proprietà osteogenetiche è l’osso autologo, prelevato sia da sedi extraorali che da sedi intraorali, come la sinfisi mentoniera o la mandibola posteriore (Ricci, QI 2010). La percentuale di successo complessiva della rigenerazione ossea mediante griglie in titanio oscilla dal 67% al 100% (Chiapasco, COIR 2006). CASO CLINICO: CONCLUSIONI: L'impiego di una micromesh in titanio associata a una membrana di tipo riassorbibile e ad un innesto di osso autologo è in grado di promuovere la neoformazione ossea e consentire la riabilitazione implantare in creste alveolari atrofiche. Le percentuali di sopravvivenza e di successo degli impianti inseriti nelle aree trattate sono paragonabili a quelle descritte in Letteratura per impianti inseriti in osso nativo non rigenerato,
  4. Viene descritto un caso clinico di Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) in mandibola posteriore realizzato per mezzo di una membrana di tipo riassorbibile. Immagine preoperatoria Dima radiopaca per lo studio e la pianificazione radiologica del caso clinico Sollevamento di un lembo a spessore totale: si evidenzia un' atrofia combinata (Classe 3 sec. Seibert) prevalentemente orizzontale associata a una modesta quota verticale Dima radiologica trasformata in dima chirurgica posizionata in situ Osteotomie implantari Inserimento di 2 impianti osteointegrati in sede 3.6 - 3.7: risulta esposta una considerevole porzione di superficie implantare Creazione di un accesso alla sottostante midollare Allocazione di una membrana di tipo riassorbibile e innesto di biomateriale di origine eterologa Stabilizzazione della membrana mediante pins in titanio Sutura in poliestere 4/0 e PGA 5/0 Guarigione della ferita chirurgica Controllo radiografico a 6 mesi Rientro chirurgico Confronto tra situazione pre e postoperatoria: si evidenzia un notevole guadagno di volume osseo rigenerato Connessione di healing abutment e gestione dei tessuti molli periimplantari Protesi definitiva (follow - up a 24 mesi) un saluto Giacomo Tarquini
  5. VIENE PRESENTATO UN CASO DI PERIIMPLANTITE RISOLTO CON TERAPIA RIGENERATIVA A MEZZO DI MEMBRANA NON RIASSORBIBILE RINFORZATA IN TITANIO. PAZIENTE DI AA 55 GIUNGE ALL' OSSERVAZIONE LAMENTANDO DOLORABILITA' E SANGUINAMENTO EVOCATO DURANTE LE MANOVRE DI IGIENE ORALE IN CORRISPONDENZA DEGLI IMPIANTI OSTEOINTEGRATI IN ZONA 4.5 - 4.6 AL SONDAGGIO PERIIMPLANTARE E ALL' ESAME RX SI EVIDENZIA UN RIASSORBIMENTO OSSEO VERTICALE A CARICO DEGLI STESSI. DA NOTARE LA DISCREPANZA TRA L' IMMAGINE RX ENDORALE (BIDIMENSIONALE) E LA RICOSTRUZIONE CBCT. VIENE POSTA DIAGNOSI DI PERIIMPLANTITE A CARICO DEGLI IMPIANTI IN ZONA 4.5 - 4.6 POICHE' TUTTE LE PIU' RECENTI EVIDENZE DISPONIBILI IN LETTERATURA CONCORDANO SULLA SUPERIORITA' DEI RISULTATI DI UNA RIGENERAZIONE GUARITA A CIELO COPERTO RISPETTO AD UNA RIGENERAZIONE GUARITA MANTENENDO I PILASTRI IMPLANTARI IN SITU, OVE POSSIBILE E' SEMPRE CONSIGLIABILE RIMUOVERE PROTESI E COMPONENTISTICA AL FINE DI ASSICURARE UNA CHIUSURA DEL LEMBO OTTIMALE. DOPO AVER SMONTATO LA PROTESI FISSA E LA COMPONENTISTICA VENGONO INSERITE DUE VITI DI COPERTURA STERILI LA PAZIENTE VIENE SOTTOPOSTA A REGOLARI SEDUTE DI IGIENE ORALE PROFESSIONALE E A SEDUTE DI RINFORZO MOTIVAZIONALE ALLO SCOPO DI ARRIVARE IN FASE CHIRURGICA CON TESSUTI PERIIMPLANTARI SANI.
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