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Trovato 7 risultati

  1. Giacomo Tarquini

    GBR Con Membrana Intenzionalmente Esposta

    Viene presentato un caso clinico di impianto post-estrattivo immediato associato a procedura di GBR con membrana intenzionalmente esposta. Immagine clinica preoperatoria dell' elemento 1.7 che evidenzia l' ampio coinvolgimento della forcazione buccale (Grado 2) Esami radiografici pre-operatori Dopo aver vagliato tutte le possibili alternative terapeutiche, si decide per l' estrazione dell' elemento 1.7 e la sua sostituzione con un impianto immediato Il sollevamento del lembo consente di evidenziare la lesione della forcazione radicolare Estrazione atraumatica mediante dispositivo piezoelettrico Inserimento di un impianto post-estrattivo immediato: mediante inserti piezoelettrici dedicati è possibile sfruttare il residuo setto inter-radicolare per ottenere una soddisfacente stabilità primaria L' ampia esposizione della superficie implantare indica una procedura di GBR (particolare della membrana in pericardio) Inserimento di un biomateriale di origine eterologa Fissaggio della membrana mediante pins in titanio Al fine di limitare la morbilità post-operatoria conseguente alla mobilizzazione del lembo (necessaria al raggiungimento di una chiusura per prima intenzione) la membrana viene lasciata intenzionalmente esposta (Lazzara, IJPRD 1989) Riferimenti bibliografici Follow-up radiografico (post-operatorio) Aspetto dei tessuti molli al termine della guarigione (6 mesi) Corona protesica definitiva in situ un saluto Giacomo Tarquini
  2. Introduzione: La sostituzione di elementi dentari compromessi con impianti post-estrattivi immediati rappresenta una pratica clinica che, negli anni, ha dimostrato risultati sempre piu' soddisfacenti con un ISR a 5 anni sovrapponibile a quello di impianti inseriti in siti completamente guariti (Prosper, 2003; Chen, 2004; Botticelli, 2008). Tuttavia, nei settori posteriori le condizioni anatomiche di partenza rendono spesso problematica la ricerca della necessaria stabilità primaria (ampiezza dell'alveolo post-estrattivo, radici fuse, vicinanza con il seno mascellare o con il NAI). Alla luce di queste considerazioni, l'utilizzo di impianti eztra-wide nei settori posteriori può rivelarsi vantaggiosi per sopperire alle criticità sopra esposte (Caneva, 2010; Lee, 2015; Penarrocha-Diago, 2008) Conclusioni: La sostituzione di un elemento dentario compromesso nei settori posteriori con un impianto extra-wide inserito con approccio post-estrattivo immediato può rappresentare una valida opzione terapeutica nei casi di condizioni anatomiche sfavorevoli e/o quando il paziente ha necessità di contrarre i tempi della riabilitazione protesica. Deve essere tuttavia sottolineato come tale opzione terapeutica necessiti di alcuni prerequisiti essenziali, quali il grado di confidenza del clinico con questo particolare protocollo chirurgico, la forma dell'impianto e la tecnica di preparazione del sito implantare. un saluto Giacomo Tarquini
  3. Introduzione: L' inserimento di impianti postestrattivi immediati in zona estetica costituisce una sfida sia per il chirurgo che per il protesista: quando un impianto viene posizionato in maniera non ideale, il confezionamento di una protesi esteticamente valida può rivelarsi difficile se non impossibile (Hammerle, IJOMI 2004). I malposizionamenti meno severi possono essere corretti protesicamente (Moraguez, IJED 2015) mentre nei casi piu' gravi l' impianto può essere lasciato sommerso (Samborski, JOI 2001), riposizionato mediante osteotomie segmentali (Stacchi, IJPRD 2008) oppure rimosso e sostituito immediatamente con un altro impianto inserito in posizione corretta. Descrizione del caso clinico: Viene descritto un protocollo di sostituzione immediata di un impianto malposizionato in zona estetica con un altro correttamente inserito mediante tecnica ultrasonica e associato a procedura di rigenerazione ossea guidata (GBR). Conclusioni: La rimozione atraumatica di un impianto malposizionato in zona estetica e il contemporaneo inserimento di un nuovo impianto in posizione protesicameante ed esteticamente corretta associato a una procedura di Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) si rivela una terapia sicura e predicibile.
  4. INTRODUZIONE: La chirurgia endodontica rappresenta l’intervento di elezione quando non è possibile curare un dente con una lesione apicale mediante terapia endodontica ortograda attraverso la corona del dente, oppure quando l’intervento di devitalizzazione, sebbene ben eseguito non ha portato alla guarigione della lesione apicale. Una delle indicazioni all'intervento è rappresentata anche dalla presenza di perni cementati nella radice. :n alcuni casi il tentativo di rimuovere il perno potrebbe provocare la frattura della radice, evento che condurrebbe all’estrazione del dente. In questi casi per evitare la frattura radicolare, si preferisce trattare il dente chirurgicamente. Viene presentato un caso clinico di chirurgia endodontica eseguito interamente con l'ausilio di un dispositivo ad ultrasuoni. CASO CLINICO: Immagine preoperatoria Esami radiografici preoperatori di 1° e 2°livello Lembo di accesso Riferimenti bibliografici Enucleazione cisti odontogena associata a estrazione dell'elemento dentario giudicato non recuperabile Riferimenti bibliografici Chirurgia endodontica Inserimento di impianto postestrattivo immediato in sede 2.4 Rigenerazione Ossea Guidata dei difetti ossei residui Riferimenti bibliografici Rigenerazione Ossea Guidata del difetto osseo periimplantare Posizionamento e sutura del lembo Riferimenti bibliografici Follow-up radiografico a 6 mesi (esame radiografico di 2° livello) Protesi definitiva in metallo-ceramica su impianto in sede 2.4 Riferimenti bibliografici CONCLUSIONI: L'impiego di un dispositivo piezoelettrico in chirurgia endodontica offre il vantaggio di una maggior visibilità intraoperatoria grazie all' azione della cavitazione ultrasonica, un rispetto assoluto delle strutture sensibili quali la membrana del seno mascellare (come nel presente caso clinico) o la presenza del NAI in mandibola e un accesso mini-invasivo grazie alle ridotte dimensioni degli inserti. Un saluto Giacomo Tarquini
  5. Un breve filmato che illustra il protocollo di inserimento di un impianto post-estrattivo immediato con preservazione dei volumi alveolari: CLICK HERE un saluto Giacomo Tarquini
  6. L' inserimento di un impianto postestrattivo nelle zone latero-posteriori ha sempre costituito argomento di acceso dibattito tra i clinici. Tra i vantaggi che e' possibile ottenere da questo approccio sono riportati in letteratura la riduzione del numero di sedute chirurgiche, dei costi e del tempo totale di trattamento (Vandeweghe JOMR 2011). Oltre a questo, alcuni Autori riconoscono all' inserimento di un impianto postestrattivo una migliore outcome a livello estetico e una miglior preservazione dei tessuti duri e molli (Watzek IJOMI 1995, Schwartz-Arad JPeriodontol 1997). Di contro, va calcolato un aumento del rischio infettivo, una maggior difficolta' nel posizionamento protesicamente corretto dell' impianto, una maggior difficolta' nel raggiungimento della stabilita' primaria e una risposta dei tessuti duri e molli che nei biotipi sottili puo' essere difficilmente predicibile (Quirynen IJOMI 2007, De Rouck IJOMI 2008). Per diminuire l'incidenza di quest'ultimo fenomeno è sempre consigliabile innestare l' alveolo postestrattivo con un sostituto osseo allo scopo di contrastarne l'inevitabile contrazione. Di seguito, viene presentato un caso clinico di impianto postestrattivo in zona 1.6 associato a una procedura di mantenimento della cresta ossea. Un saluto Giacomo Tarquini
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