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Risultati per Tag 'impianto post-estrattivo immediato'.

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  1. Introduzione: La combinazione tra l'inserimento di un impianto post-estrattivo immediato e l'elevazione del seno mascellare per via crestale consente di ridurre il numero e l'invasività delle procedure chirurgiche necessarie alla riabilitazione di un'edentulia parziale in accordo con le più recenti evidence scientifiche (Ekhlasmandkermani, 2021). I presupposti per ottimizzare la predicibilità di questo particolare tipo di approccio includono: (I) estrazione dentaria atraumatica, (II) minima invasività chirurgica, (III) sufficiente stabilità primaria dell'impianto (Canullo, 2009; Ribeiro, 2008). Quest'ultima condizione è senza dubbio la più difficile da ricercare, soprattutto se l'alveolo post-estrattivo si presenta compromesso (Călin, 2014). Il caso clinico presentato descrive l'inserimento post-estrattivo immediato di un impianto associato a rialzo del seno mascellare per via crestale; sempre allo scopo di contenere l'invasività della procedura chirurgica, la gestione dei tessuti molli è stata implementata grazie allimpiego di una matrice collagenica tridimensionale come alternativa all'innesto di tessuto connettivo autologo (Tarquini, 2017). Conclusioni: L' inserimento di un impianto post-estrattivo immediato associato al rialzo del seno mascellare per via crestale ha dimostrato una soddisfacente predicibilità unitamente a elevate percentuali di successo anche in presenza di una scarsa quantità di osso residuio (RBH). Va tuttavia osservato come un'attenta selezione del caso clinico e un'adeguata selezione dei materiali rivesta una fondamentale importanza nel successo di tale procedura e nella riduzione dell'invasività chirurgica.
  2. Viene presentato un caso clinico di impianto post-estrattivo immediato per sostituire un primo molare inferiore, interessato da una lesione della forcazione radicolare di Grado 3 sec. Hamp & Nyman La presenza di una lesione della forcazione radicolare peggiora drasticamente la prognosi dell' elemento dentario coinvolto Dopo aver discusso con il paziente le possibili alternative terapeutiche, viene programmato un impianto post-estrattivo immediato Separazione delle radici dentarie mediante dispositivo piezoelettrico Il setto interradicolare, opportunamente sfruttato, è utile per aumentare la stabilità primaria dell' impianto Preparazione del tunnel implantare al centro del setto interradicolare mediante inserti di diametro progressivo montati su manipolo piezoelettrico Inserimento di un impianto osteointegrato di tipo "bone level" al centro del setto interradicolare Al fine di preservare i volumi ossei sia in senso verticale che trasversale, il gap peri-implantare viene innestato con un biomateriale di origine eterologa L' alveolo viene protetto con una matrice collagenica tridimensionale, suturata mediante un punto a materassaio orizzontale incrociato (o punto a "X") Controllo radiografico postoperatorio mediante RX periapicale Aspetto dei tessuti duri e molli al termine di un adeguato periodo di guarigione È evidente la conservazione della dimensione orizzontale nel sito post-estrattivo Ricostruzione protesica definitiva in metallo-ceramica Controllo radiografico mediante RX periapicale Follow-up a 12 mesi Conclusioni: il mantenimento di un elemento pluriradicolato tramite procedure di chirurgia ossea - resettiva rappresenta una scelta terapeutica senza dubbio più impegnativa rispetto alla soluzione implanto-protesica, relativamente alle risorse impiegate, ai tempi di riabilitazione e ai costi: questa valutazione deve essere necessariamente fatta alla luce di tutti gli aspetti clinici ed extra-clinici legati alla gestione del paziente Per ulteriori approfondimenti: CLICK HERE un saluto Giacomo Tarquini
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