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  1. La rimozione in endoscopia di un impianto migrato nel seno mascellare può essere realizzata mediante tre differenti accessi: - accesso transnasale (attraverso il meato medio) - accesso transorale (attraverso la fossa canina) - accesso transalveolare (attraverso la cresta alveolare) Tralasciando l' accesso transalveolare (poichè generalmente non consente un' adeguata manovrabilità) l' accesso transnasale offre la possibiltà di rimuovere il corpo estraneo e, al contempo, risolvere eventuali patologia dei seni paranasali, ma ha di contro diversi svantaggi: la necessità di trattare il paziente in anestesia generale, la difficoltà di individuare l' oggetto in un seno mascellare patologico (ad es. empiema) e infine il fatto che la localizzazione (ad es. un impianto migrato nel recesso posteriore del seno mascellare) nonché le dimensioni dell' impianto stesso potrebbero limitarne la possibilità di transito attraverso il COM. Di contro, la rimozione endoscopica per via transorale offre la possibilità di rimozione in ambiente ambulatoriale e in anestesia locale mediante una semplice antrostomia di limitate dimensioni (una finestra di 7 x 7 mm. è generalmente sufficiente) consente una miglior visibilità intraoperatoria, consente di rimuovere impianti anche di grandi dimensioni. Ricordo a tal proposito che il prof. Mario Mantovani qualche anno fa ideò uno strumento denominato "Antral Retriever" che serve proprio alla rimozione di corpi estranei per via transorale in endoscopia. Spero di averti risposto in maniera sufficientemente esauriente. Un saluto Giacomo Tarquini
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